Descrizione
Cod.AB
Isabella Montibon De Frissac
LE MEMORIE primo volume
edizione integrale
(Ma vie, dans les joieux et melancoliques jours)
ROMANZO VERO E PROPRIO NON A FUMETTI, CHE INAUGURA LA FORTUNATA E SALTUARIA SERIE (PARALLELA AI COMICS REGOLARI SUL GIORNALINO QUATTORDICINALE) CON LE PERSONALISSIME MEMORIE SU SUPPORTO CARTACEO DELLA SDEGNOSA, INDIAVOLATA E SVERGOGNATA DIGNITARIA E SPADACCINA DI FRANCIA ISABELLA DE FRISSAC, FEDELMENTE TRASCRITTE IN PROSA SOLENNE ED AULICA DAL SUO BIOGRAFO PERSONALE E PRIVATO GIORGIO CAVEDON, NATURALMENTE UNCREDITED.
ALBO ORIGINALE DELL’ APRILE 1967, supplemento a ISABELLA N.8 , edizione RG
cover art : SANDRO ANGIOLINI
CONDIZIONI BUONISSIME, COSTOLA UN PO’ USURATA, L’ ALBO NON E’ DI RESA .
Nel 1966 Cavedon scrive i soggetti e le sceneggiature di Isabella per l’Editrice 66, che Barbieri ha fondato per pubblicare i primi tascabili erotici per adulti. Ma è dall’anno successivo che i due diventano soci con la costituzione delle Edizioni Erregi (dalle inziali dei due, Renzo e Giorgio). Se Barbieri si cimenta nella leggera scrittura del bondiano Goldrake, Giorgio – chiaramente ispirandosi ai romanzi di Angelica scritti da Anne e Serge Golon – intorno alla figura di Isabella de Frissac inventa un vero e proprio romanzo storico che coinvolge i lettori al punto tale che, convinti dell’esistenza reale della Duchessa dei Diavoli, scrivono e inviano un gran numero di lettere in redazione. Sarà questo filo diretto a decretare il successo della bionda eroina disegnata da Sandro Angiolini, che nel breve trascorrere di pochi mesi raggiungerà vendite di oltre centomila copie a uscita per poi assestarsi sulle settantamila. La fitta corrispondenza, ricca di confessioni intime e del tutto inedite, sarà anche materiale da raccogliere per creare la rubrica “La corte di Isabella” e la relativa pubblicazione in volume dal titolo Cara Isabella. Volume che subirà non poche angherie da parte della censura e che, a differenza di tutte le altre pubblicazioni della casa editrice, non verrà mai assolto. La facilità narrativa di Cavedon gli permetterà di affiancare alla sceneggiatura dei fumetti di Isabella anche la scrittura di sei volumi in prosa, Le Memorie di Isabella, che vengono pubblicati tra il 1967 e il 1970.
In un’intervista raccolta da Graziella Di Prospero nel 1972 e pubblicata nel volume Cara Isabella – Lettere a un’eroina dei fumetti del 2003, Cavedon così parla di Isabella: “L’intento era di creare un personaggio che esaltasse la donna, un tipo di donna che facesse in senso avventuroso e fantastico certe azioni che fino a quel momento aveva fatto solo l’eroe maschile. Una donna capace di risolvere insomma da sola i problemi, pur mantenendo al tempo stesso la propria femminilità, certe contraddizioni, debolezze, impulsi irrazionali tipici della donna”. Dallo stesso volume, lo sceneggiatore Giorgio Pedrazzi definisce il lavoro di Cavedon: “È fuor di dubbio che la sua discinta e procace spadaccina Isabella (aprile 1966) è fra quei fumetti che, come Diabolik (novembre 1962) e Satanik (dicembre 1964), hanno cambiato non solo il modo di porsi rispetto al fumetto tradizionale (quello ligio al Codice Morale dei fumetti) generando il cosiddetto filone nero-erotico, ma anche tecnicamente proprio il modo di fare fumetto con l’adozione del formato tascabile, la velocizzazione di scrittura (ottenuta abolendo il ‘colonnino’, usando con estrema parsimonia la didascalia, stringando al massimo le battute di dialogo), con il ricorso al linguaggio parlato di uso corrente, l’utilizzo di un segno grafico per certi aspetti ‘rozzo’ che non esigeva il ‘gusto dell’immagine’ e quindi si presentava di più facile lettura, stuzzicata questa poi da contenuti decisamente ‘altri’” (Fonte : Guida al Fumetto Italiano).