Descrizione
L ‘ ECO DELLA CAROGNA
N. 2 ANNO I, HOBBY & WORK ITALIANA EDITRICE, SETTEMBRE 1996
CHIUSA LA PROPIZIA PARENTESI DEGLI ANNI DI PIOMBO ED ESAURITOSI IL SUO FERTILE E FECONDO HUMUS CULTURALE ED IDEOLOGICO, QUALCUNO TENTA DI APPROFITTARE DELL’ AVVENTO DELLA SECONDA REPUBBLICA E DELLE PURGHE DI TANGENTOPOLI PER RIPRISTINARE E RIAFFILARE LA MANNAIA DELLA SATIRA GIORNALISTICA (QUELLA TELEVISIVA VA INVECE PIU’ CHE A GONFIE VELE) NELLO STILE ORMAI DESUETO E ANACRONISTICO DELLA MITICA E FAMIGERATA RIVISTA IL MALE . TUTTA FATICA SPRECATA PURTROPPO, I TEMPI SONO ORMAI INFAUSTI E INGRATI, E L’UNICO VERO SOGGETTO CHE IN ITALIA SI AVVANTAGGERA’ E VIVRA’ RIGOGLIOSAMENTE DI RENDITA PER QUASI DUE DECENNI GRAZIE ALLE FOIBE DIPIETRISTE SARA’ UN CERTO SILVIO BERLUSCONI, TYCOON PROFESSIONISTA, MILIARDARIO PROVETTO, ESPERTO IMPRENDITORE, CONSUMATO PLAYBOY, STATISTA DILETTANTE E PREMIER A TEMPO PERSO.
QUESTO MISERANDO E MEDIOCRE L’ ECO DELLA CAROGNA ERA DIRETTO DALL’ INDIMENTICATO SERGIO ANGELETTI detto ANGESE E ANDO’ A RIESUMARE E AD OFFRIRE UN TOZZO DI PANE A PARECCHI EX COLLABORATORI DELL’ ANTICO LEGGENDARIO E VELENOSO SETTIMANALE, COME VINCINO , JIGA MELIK , JACOPO FO, ENZO SFERRA, ROBERTO PERINI, GIULIANO ROSSETTI, CINZIA LEONE E NUOVI TALENTI IN ERBA – ALMENO QUANDO NON FUMANO MAROCCHINO O AFGHANO – COME DANILO MARAMOTTI (in questo numero con la storia di 12 pagine WONDERFUL IN COPENAGHEN), PAOLO TARABOCCHIA, CARLO ZACCAGNINI, ROBERTO BATTESTINI, , VAURO (che però in questo numero non c’è), CON QUALCHE SPRAZZO DI COLLABORAZIONI ILLUSTRI COME QUELLA DI ANTONIO LUBRANO.
CONDIZIONI BUONISSIME
