Descrizione
william ritt – clarence gray
BRICK BRADFORD
l’età d’oro del fumetto
Quinto dei 7 volumi in formato orizzontale pubblicati all’ interno della collana L’ ETA’ D’ORO DEL FUMETTO e dedicati ai classici del comic americano
1)Flash Gordon n°1 (1968)
2)L’Uomo Mascherato n°1 (1971)
3)Mandrake
(1972)
4)Flash Gordon n°2 (1972)
5)Brick Bradford (1973)
6)Cino e
Franco (1973)
7)L’Uomo Mascherato n°2 (1974).
Brick Bradford è un fumetto di fantascienza ideato nel 1933 da William Ritt (testi) e Clarence Grey (disegni).
In Italia, per diversi motivi, Brick Bradford venne tradotto con nomi diversi e pittoreschi, tra cui Bruno Arceri, Guido Ventura, Giorgio Ventura, Guido Delani, Antares, Marco Spada e Bat Star.
Originariamente distribuito dalla Central Press Association, una succursale della King Feature, il fumetto raccolse l’eredità di storie come Skyroads, Buck Rogers e Flash Gordon, trattando tematiche quali l’esistenza dei dinosauri, viaggi intergalattici, robot e mondi sub-atomici.
Questo volume propone integralmente quasi 2 anni della produzione a strisce giornaliere , a partire dalla primissima strip pubblicata il 21 agosto 1933 fino al 18 maggio del 1935, scomposta in 2 lunghe maxi-avventure: i temi sono ancora quelli del fantasy esotico e endogeno, con le scorrazzate ad Amaru e in mondi selvaggiamente misteriosi e misteriosamente dimenticati dall’ inesorabile rastrellamento delle esplorazioni geografiche dell’epoca moderna, con affascinanti atmosfere molto influenzate dalle suggestioni arcano-antropologiche di ancestrali narratori guida come Burroughs (ovviamente non William ma Edgar Rice, l’ideologo di Tarzan e Pellucidar), Conan Doyle e Robert E. Howard, ma strizzando l’occhio anche alle generazioni future con innesti letterari premonitori come gli automi e i robottini, a rinforzo e stimolo della riflessione e della fantasia di autori in formazione come Asimov (più avanti invece la serie prenderà la piega degenerativa e scompaginata di space-opera vera e propria con l’ introduzione surrettizia di una inverosimile macchina del tempo) :
BRICK BRADFORD NELLA CITTA’ SOTTOMARINA
strisce giornaliere (daily strips) 21.8.1933 – 30.6.1934
BROCCO IL BUCANIERE
strisce giornaliere (daily strips) 2.7.1934 – 18.5.1935
Aldo Garzanti Editore, I edizione , ottobre 1973, volume cartonato con sovracopertina, formato orizzontale cm. 35,5×28,5 , 200 pagine, bianco e nero, introduzione di Elio Dondè, traduzione di Toy Falchi
CONDIZIONI OTTIME, SOVRACOPERTINA PRESENTE E INTEGRA, TALLONCINO DEL PREZZO PRESENTE IN TERZA DI COPERTINA
BRICK BRADFORDOriginal Medium: Newspaper comics |
The daily strip began August 21, 1933, distributed by Central Press Association, which also did the strip Room & Board was named after. This small and little-remembered syndicate was a subsidiary of King Features,
a leader in comics since the very beginning. Central specialized in
small town papers, so it was some time before Brick was seen in the
larger population centers, with their more sophisticated audiences.
Nonetheless, readers responded well to storylines involving robots,
dinosaurs, sub-atomic worlds and suchlike, and a weekend version was
added 15 months later. Many client papers didn’t publish Sunday
editions, so the weekend strip debuted on Saturday, November 24, 1934.
Brick was created by writer William Ritt, a journalist based in
Cleveland, Ohio (where, just about when Brick debuted, Jerry Siegel and
Joe Shuster were starting to develop Superman), and artist Clarence Gray (no relation to Little Orphan Annie
creator Harold Gray). Ritt was apparently not shy about displaying his
extensive education for the entertainment of readers, as story points
often hung on details of classical mythology or the esoterica of modern
science. But he was also a devotee of the more popular arts, and plots
moved along at the breakneck pace of the best pulp magazine adventures.
Within a few months, the strip was appearing in larger papers, and the weekend version had taken the form of a regular Sunday page. A topper was added on April 20, 1935, called The Time Top. As the title suggests, it involved a top-shaped vehicle that could travel in time — beating out Doc Wonmug’s device in Alley Oop
by more than four years, as the first regularly-appearing time machine
in comics. This series lasted only a couple of months, but it wasn’t
forgotten — on Oct. 17, 1937, the Time Top became a regular part of
Brick’s Sunday adventures. Whereas Oop’s time traveling was limited to
the past, Brick mostly visited the future. Thus, the entire cosmos
became open to him. In the dailies, tho, Brick stuck to the present era.
When King Features got into comic books, so did Brick Bradford. Reprints of the strip appeared in the back pages of King Comics starting with the very first issue (April, 1936), along with Barney Google, Henry, Bringing Up Father and other syndicate properties. (Popeye was the central figure on the cover.) King’s Ace Comics
reprinted Brick from 1947-49. He had his own title, also consisting of
strip reprints, for a few months in 1948, published by Standard Comics (Fighting Yank, Supermouse).
The only original Brick Bradford stories to appear in comic book form
were published in the late 1960s by King Comics, in the back pages of
titles devoted to The Phantom and Mandrake the Magician.
Brick also appeared in a Big Little Book from Whitman Publishing, and, in 1947, a 12-chapter Columbia Pictures serial.
In the mid-1940s, Ritt apparently grew less interested in Brick Bradford,
and the scripts showed it. He finally moved on in 1948, relinquishing
first the daily and then the Sunday to Gray. The artist handled the
entire job by himself until 1952, when health problems forced him to
give up the dailies. Paul Norris, who for four years had been handling Jungle Jim
for King, took over. Gray died five years later, whereupon Norris took
over the Sunday as well. Norris had already made a mark on comics by
co-creating Aquaman for DC, and is also known for his work on Secret Agent X-9, Vic Jordan and other features, but Brick Bradford eventually eclipsed everything else he did in the field.
Brick kept on having adventures for decades, continuing to do so
on contemporary Earth in the dailies and in outer space of the future
on Sundays; and Norris kept on writing and drawing them. But like most
story strips, its circulation gradually decreased. When Norris retired,
the Brick Bradford series was retired with him. The final daily appeared on April 25, 1987, and the final Sunday two weeks later.
Il primo viaggiatore del tempo della storia delle nuvole parlanti
debuttò in striscia e in b/n nel 1933 sui principali quotidiani Usa
della Central Press Association, ma a causa della sua immediata
popolarità, già l’anno successivo le pubblicazioni delle strisce
debordarono verso la più consumata e consolidata edizione domenicale a
colori. Nel 1935 l’eroe fantascientifico conquistava un posto su un
periodico a fumetti della King Feature . Creatori del personaggio erano William Ritt e Clarence Gray .
La prima storia dell’avventuroso Brick
, è ambientata ad Amarù la città sottomarina. I comprimari di Bradford
nelle avventure di Ritt e Gray, sono la “bella” June Salisbury, prima
fidanzata e poi moglie di Brick, e lo scienziato amico Kalla Kopak
, accanto a loro c’è sempre o quasi il cattivo di turno, il quale molto
spesso indossa i panni dello scienziato pazzo nonchè malvagio, altre
volte è un capo popolo ribelle, altre ancora un dittatore, nella
migliore tradizione dei comics. Disegnatore ufficiale del fumetto dopo
la morte di Clarence Gray nel 1956 è diventato Paul Norris
che ha seguito l’evoluzione del personaggio per tutta la durata delle
sue pubblicazioni fino al 1987 data di conclusione ufficiale della
saga.
Brick
ha lavorato a lungo anche nel nostro paese, ma visti gli anni in cui si
è esibito sui nostri lidi, il suo nome e il suo aspetto sono stati
spesso soggetti a “naturalizzazioni autartiche” nella migliore
tradizione dell’italia fascista. La chioma bionda di Bradford è stata
spesso tinta di nero, colore più italiaco, e il suo nome è diventato: Bruno Arceri , Marco Spada, Guido o Giorgio Ventura oppure ancora Antares e Bat Star.
Brick Bradford è stato portato anche al cinema
, e in particolare le avventure del biondo cacciatore di misteri hanno
avuto, nel periodo di massimo splendore della serie a fumetti, una
serializzazione marcata Columbia intitolata “Il sorprendente soldato di ventura “. L’anno era il 1948 e le puntate della serie furono 15. Nel ruolo di Bradford c’era Kane Richmond mentre June era interpretata da Linda Johnson.
giornali di provincia americani pubblicarono un vistoso annuncio che
comunicava l’inizio, per il lunedì successivo, di una nuova « amazing adventure strip » dal titolo « Brick Bradford in the City beneath the Sea ». L’annuncio, intitolato « Man against Beasts! »
(« Un uomo contro le bestie »), era accompagnato dalle fotografie dei
due autori: lo sceneggiatore William Ritt e il disegnatore Clarence
Gray.
noto in Italia con tante diverse denominazioni, tra le quali Bruno
Arceri, Guido Ventura, Giorgio Ventura, Marco Spada, Antares e Bat Star.
Bradford e il mistero della città sottomarina » (una storia che occupa
270 strisce giornaliere, fino al 30 giugno 1934) presenta il nostro eroe
a bordo di un aeroplano biposto: « Brick Bradford, accompagnato
dall’amico Sandy, torna da un’ispezione aerea alle miniere di rame che
il padre milionario possiede nel Perù presso Cerro de Pasco ».
un fiume, quando avvistano una bella ragazza, aggrappata ad un relitto,
che si dibatte in mezzo alle acque, minacciata.da vicino da un serpente
velenoso. Brick fa abbassare l’aereo, cede i comandi all’amico, si cala
dalla carlinga sul carrello e di qui, tenendosi aggrappato con le gambe,
protende le braccia, prendendo al volo e sollevando dall’acqua la
ragazza.
la donna tra le braccia e questa si presenta: « Sono June Salisbury ».
In Italia sarà nota come Dora. Il padre, professore Salisbury (da noi si
chiamerà professore Ramorini), è uno scienziato che sta conducendo, con
il professore Zane (il cattivo), una spedizione scientifica che si
propone di trovare le tracce della civiltà e il tesoro di Topac Amaru,
un discendente degli Incas che nel diciassettesimo secolo condusse
contro gli invasori spagnoli una sfortunata rivolta.
pressoché immediata e i due dovranno difendersi dalle ripetute
aggressioni del professore Zane, innamorato di June.
di compiere straordinarie acrobazie aeree, di lottare contro le belve
della foresta, di battersi contro i discendenti buoni e cattivi degli
Incas e diventerà amico per la pelle di un indigeno di nome Manco. Avrà
modo anche di scoprire la città di Amaru nascosta in fondo ad un lago,
protetta da una lastra di lucente cristallo, dove sopravvive l’antica
civiltà Inca e dove magnifici palazzi (il tempio della sapienza, il
palazzo reale, la grande piramide della fede, il sotterraneo dei
condannati a morte, la colossale statua di Huanacauri, la divinità che
protegge la città) conservano integro lo splendore dell’antica civiltà.
La meravigliosa città viene invasa dagli indigeni guidati dal cattivo
professore Zane e toccherà a Brick Bradford guidare la vittoriosa
difesa. Infine Brick e la sua bella June potranno ritornare al mondo
normale dove erano stati dati per morti.
aquile del Pacifico » e la terza « Le isole sotto i ghiacci »
(pubblicate tra il luglio 1934 e l’aprile 1936) porteranno Brick e June
in una serie di stupende avventure che daranno definitivamente la misura
del fascino che questi personaggi susciteranno nel pubblico dei ragazzi
e degli adulti del mondo intero. Un commento di C. Moreau, riportato
nella prefazione di un grosso volume dedicato al character di
Ritt e Gray dall’editore Garzanti, dice fra l’altro: « Brick Bradford è
un eroe sorridente che prende la vita dal lato buono. Egli non esita un
istante a lanciarsi con tutte le sue forze in una battaglia e i
combattimenti che sostiene sono sempre in favore dei deboli e degli
oppressi. Il gusto dell’avventura è più forte in lui dell’attrattiva
della natura.
Ritt e Gray, indubbiamente due grandi artisti di non comune capacità
creativa, è stato quello di far spaziare il loro personaggio da un
genere all’altro di avventura, senza mai limitarne il campo di azione.
Dal genere avventuroso a quello giallo al fantascientifico, tutto è
stato sviluppato nelle loro storie. Gli eroi di Ritt e Gray hanno
reazioni umane di fronte a situazioni talvolta terribilmente
impossibili. Ed essi le fronteggiano animati dal loro coraggio e
disponendo, quali armi, dell’intelligenza e della forza delle braccia ».
strisce quotídiane (dall’aprile 1936 al febbraio 1938), « Il signore
dell’abisso », porterà Brick in un misterioso regno che perpetua la
civiltà vichinga, dove combatterà contro Temuchin, un ex attore di
Hollywood che, abbandonata la civiltà occidentale, rientra tra le sue
genti per guidarle alla conquista, prima degli Stati Uniti e poi del
mondo. Nel corso di questa avventura, Brick conoscerà lo scienziato
Kalla Kopah, prima strumento del male e poi, ravveduto, grande amico e
collaboratore del nostro eroe. Con lui vivrà la quinta storia, che è la
più famosa dell’intero ciclo: « Nel mondo degli atomi », ovvero « Il
viaggio nella moneta ».
inequivocabilmente fantascientifico, rappresentò la risposta di Ritt e
Gray al successo del concorrente Flash Gordon e si protrasse sui
giornali americani dall’8 febbraio 1937 all’8 gennaio 1938. Brick si è
ormai sposato con June Salisbury e passa le sue vacanze in un ranch
texano. Qui lo raggiunge il) aereo in modo fortunoso il professore
Kopah: lo vuole compagno in una fantastica avventura a bordo della sua
cronosfera, un apparecchio costruito per viaggiare nelle più diverse
dimensioni e nel tempo. Kalla Kopali è riuscito ad individuare 1’85’
elemento atomico e l’ha denominato « Kopalium ». Si è poi accorto con
sorpresa che, fondendo, il Kopalium sprigiona una energia in grado di
rimpicciolire oggetti ed esseri viventi fino a dimensioni
ultramicroscopiche.
Kalla Kopali a Brick « per noi non è altro che un soldino. Ma in realtà
è un mondo molto simile al nostro universo. Gli atomi che sono in ogni
oggetto non sono altro che sistemi solari infinitamente piccoli. La mia
teoria è questa: che tutto l’universo sia in realtà composto di mondi
entro altri mondi. lo intendo visitare il mondo di una moneta e scoprire
se in un atomo esiste la vita. »
raggiungono il laboratorio dove avrà luogo l’affascinante avventura nel
mondo degli atomi, ma qui, mentre fervono i preparativi, si presenta un
certo professore Franz Ego, che è al servizio di una potenza straniera e
che cerca di acquistare il segreto dell’elemento Kopalium. Lo
scienziato cattivo viene allontanato, tenterà di reagire con la forza e
poi si nasconderà nel laboratorio. Quando i preparativi sono ultimati e
la sfera è completata con tutte le sue complicatissime attrezzature,
Kalla Kopali invita alcuni scienziati, tra i quali il professor
Salisbury, suocero di Brick, con la figlia June. Assisteranno tutti alla
partenza della cronosfera: June vorrebbe salire a bordo, ma Brick non
vuole. Il viaggio potrebbe essere senza ritorno, perché Kalla Kopah non
ha ancora trovato il sistema per ingrandire gli oggetti e le persone
rimpicciolite dal Kopalium.
Brick e il professore salutano gli ospiti, entrano nella gigantesca
sfera e azionano i comandi. Sotto gli occhi di tutti la sfera diminuisce
progressivamente di dimensioni, si solleva da terra, raggiunge il
tavolo intorno al quale sono seduti gli scienziati e, sempre
rimpicciolendosi, va a posarsi al centro della famosa moneta.
Dall’interno Brick vede avvicinarsi il viso del presidente Lincoln
impresso su una faccia della moneta. La sfera si infila nell’incavo
dell’occhio del personaggio e continuando a rimpicciolirsi si immerge
tra gli alberi del verderame della moneta. A questo punto si scoprono i
due clandestini a bordo: il cattivo professor Franz Ego e l’intrepida
June, che ha voluto seguire il marito Brick.
nella versione italiana) esce dalla sfera per curiosare in questo nuovo
mondo e viene assalita da unicellulari che Brick provvede a respingere a
colpi di pistola.
dimensione continua, si fa vivo Ego che incatena i passeggeri, ma alla
fine è costretto a liberarli perché non sa più trarsi dImpaccio nella
guida del veicolo che si è immerso nella melma primordiale. Per superare
questo ostacolo, la sfera viene ulteriormente rimpicciolita. Ormai
Brick, June e il professore Kalla Kopah hanno raggiunto la dimensione
atomica e si inoltrano in un microscopico sistema solare che ha al
centro il protone e tutt’intorno, nelle loro orbite, gli elettroni.
Kalla Kopah contrassegna le quattro orbite con le denominazioni Alfa,
Beta, Gamma e Delta rispettivamente percorse da due, otto, diciotto e un
elettrone e decide di tentare l’atterraggio sul pianeta-elettrone
Delta, il più esterno.
gli astronauti trovano tracce di un’antica civiltà, scendono in una
grotta e trovano un registratore che contiene un messaggio: gli abitanti
del pianeta se ne sono tutti andati ad abitare altrove perché la vita
era diventata impossibile. Brick e Kalla Kopah si spostano allora sui
pianeti Gamma e qui prendono contatto con il popolo degli uomini alati. 1
nostri eroi ne imparano la lingua e possono così comunicare,
apprendendo che su quel pianeta esistono diversi regni indipendenti
l’uno dall’altro. Il regno di Sutha tenta di attaccare con una grande
flotta aerea il regno di Ku, e Brick Bradford sventa l’assalto mentre
Ula, la figlia del re, si innamora dell’eroe biondo, suscitando la
gelosia di June.
ritornare: ma come riuscirci? Kalla Kopah ha ripreso i suoi studi nel
laboratorio della sfera e riesce ad individuare l’elemento atomico n. 93
che denomina « Junium » in omaggio alla bella figlia del professore
Salisbury e moglie di Bradford. Questo elemento transuranico ha la
proprietà di ingrandire all’infinito cose ed esseri viventi. Prima di
tornare alla dimensione normale i terrestri provvedono all’esplorazione
dei pianeti-elettroni Beta e Alfa, ma devono desistere perché il calore
del protone-sole rischia di bruciare la sfera e i suoi occupanti.
fornaci l’elemento « Junium » e compiere a ritroso il viaggio. La sfera
si ingrandisce, lascia il mondo degli atomi, esce dalla melma
primordiale, attraversa il mondo dei germi unicellulari e infine esce
dalla moneta di rame. Per i nostri esploratori sono trascorsi alcuni
mesi; nella dimensione normale, invece, sono trascorsi appena pochi
minuti.
assistito alla loro partenza stanno, infatti, allontanandosi dalla sala,
quando il professore Salisbury dice: « Un momento! Vedo qualcosa! ».
penetrati nella moneta! » Il professor Salisbury ribatte: « Ma non
capite? Il tempo è in relazione allo spazio! Quelli che per noi erano
minuti, per loro sono stati mesi! ». Il viaggio si conclude felicemente e
rappresenta una delle più belle e più riuscite avventure
fantascientifiche nella storia del fumetto.
avventura di Brick Bradford (« La fortezza di Alamut », pubblicata tra
il gennaio 1938 e il febbraio 1939) è rimasta celebre. I lettori
italiani la conobbero in una versione addomesticata e modificata, per
non attirare le ire della censura. Brick vi appare come Giorgio Ventura,
pilota italiano, con i capelli scuri (il biondo avrebbe evidentemente
fatto pensare ad un personaggio anglosassone). Il professore Salisbury
divenne il professore Ramorini, provvisto di una folta barba nera (forse
per non farsi riconoscere), mentre June divenne Dora. 1 pazienti
correttori italiani dovettero intervenire in quasi tutte le strisce per
annerire i capelli di Brick ma non avevano fatto i conti con la vicenda.
Gli avversari di turno di Brick, infatti, furono Assan Bed Sabbah, il
Vecchio della Montagna e il suo successore e usurpatore Alì che,
impadronitosi del potere, aveva concepito un disegno politico non
dissimile da quello che Hitler stava ormai realizzando con il Terzo Reich.
dice ad un certo punto della storia il folle Alì « a tutto il mondo.
Tutte le nazioni temeranno la mia parola, tutti i popoli si piegheranno
alla mia volontà. » E, sollevando un mappamondo e abbracciandolo, Alì
aggiunge, in modo non dissimile da quanto proprio in quegli anni stava
facendo Charlie Chaplin nel suo film Il dittatore: « Oh, mondo
possente, io ti avrò nella mia stretta così, come tengo questo piccolo
globo nelle mie mani ». Il riferimento al Fúhrer era troppo evidente e
l’editore dovette interrompere la pubblicazione della striscia del pur «
casareccio » Giorgio Ventura, pilota italiano. Superata la parentesi
della seconda guerra mondiale, Giorgio Ventura tornò in auge anche in
Italia e rimase, tra i personaggi dei fumetti, uno dei più simpatici.
estremamente serio e compreso nel suo ruolo di salvatore del mondo,
Brick Bradford non si lascia sfuggire nessuna occasione per sorridere
anche nelle situazioni più delicate e pericolose. Un altro segreto di
Bradford è la sua adattabilità alle avventure di stampo più diverso: lo
abbiamo visto interprete di storie fantascientifiche, lo abbiamo visto
aviatore, esploratore, agente segreto in lotta contro i criminali (una
delle più belle avventure di questo genere è quella contro il pirata
Fuego che con il suo sottomarino giunse fino al punto di porre l’assedio
alla città di New York). L’eroe con la testa a lampadina (questa è
infatti la forma che il capo dell’eroe sembra assumere nelle frequenti,
inquadrature della nuca disegnate da Clarence Gray) ebbe ad un certo
momento a disposizione una vera e propria macchina del tempo che gli
consentì di spostarsi da un’età all’altra, nel passato e nel futuro,
alla ricerca dell’avventura pura e fine a se stessa.
Aztechi e i Maya, con i Vichinghi, con gli uomini del futuro, con i
robot, uno dei quali, costruito da Avil Blue, era di altezza smisurata, e
tutto si è sempre mosso su di un piano parascientifico in cui le teorie
di Einstein sono state mescolate con le fantasie accattivanti di H. G.
Wells, secondo le migliori regole della « sciencefiction ».
(disegno) e William Ritt (testi) proseguì il suo lavoro
ininterrottamente dal 1933 al 1957, sia nelle strisce giornaliere che
nelle tavole domenicali (in questa serie si ricorda un eccellente «
Brick Bradford al centro della terra » che si protrasse per due anni).
Nel 1956 Gray morì e le sue ultime tavole videro la luce nel febbraio
1957. Fin dal 1950, per le strisce giornaliere, aveva incominciato ad
affiancarsi il disegnatore Paul Norris che nel 1957 ereditò
completamente il personaggio. Anche per Brick Bradford Hollywood si
mosse: nel 1948 fu realizzato un serial in 15 episodi per la regia di
Thomas Carr e Spericer G. Bennett e l’interpretazione di Kane Richniond
(nella parte di Brick) e di Linda Jolinson (nella parte di June
Salisbury).
e ai nomi precedenti si sono aggiunti quelli di Antares e di Bat Star.
Recentemente., importanti raccolte di avventure di Brick Bradford sono
state ripubblicate dagli editori Garzanti, Sugar e Corno.
La popolarità di Brick Bradford aumentò in fretta, tanto che fu dato inizio, il 24 novembre1934,
ad una ulteriore edizione del fumetto in un supplemento a colori del
fine settimana, anche se veniva già pubblicato sull’edizione domenicale
dei principali quotidiani già nel 1933. Il 20 aprile 1935, i creatori di Brick Bradford aggiunsero una macchina del tempo (in grado di viaggiare nel passato e nel futuro) chiamata The Time Top (simile a quella che avrà Alley Oopviaggio nel tempo.
In seguito, le serie di Brick Bradford vennero ristampate su albi dalla King Feature, tra cui King Comics, dall’Aprile 1936 (con Barney Google, Henry, Popeye, Bringing Up Father e altri) e Ace Comics, dal 1947 al 1949. Quando le vecchie storie furono ristampate, iniziò una nuova serie con Brick nello Standard Comics (insieme a Fighting Tank e Supermouse), ma la serie fu presto cancellata. Brick Bradford riapparve di nuovo nel 1960 in King Comics, con storie inedite, insieme ad altri classici come The Phantom e Mandrake.
Dal fumetto è stato anche tratto l’omonimo film, una famosa serie di libri (per la collana Big Little Books) e un serial in 15 puntate prodotto dalla Columbia Pictures nel 1947.
Le serie terminarono il 25 aprile 1987. Ritts abbandonò Brick Bradford già nel 1948, Gray ebbe invece problemi di salute nel 1952 mentre Norris (che giunse più tardi, dopo aver aiutato a creare personaggi come Aquaman, Secret Agent X-9, Vic Jordan e Jungle Jim) si ritirò nel 1987.
Dal
21 agosto 1933 alla primavera del 1987 il biondo e scultoreo eroe
americano imperversa, a volte con il suo vero nome e più frequentemente
sotto mentite spoglie, dalle pagine delle migliori testate italiane.
Creato da William Ritt per i testi e Clarence Gray per i disegni , ha
modo di spaziare per tutti gli universi conosciuti ed ignoti,
spostandosi a suo piacere anche nel tempo a bordo della Cronosfera. Dal
1949 Gray realizza testi e disegni, ma dal 1952 per le striscie
quotidiane e dal 1957 alla sua morte anche per le tavole domenicali, il
personaggio passa di mano a Paul Norris, un onesto artigiano del disegno
che non è certo all’altezza dei suoi predecessori. Così ala l’interesse
e, nel 1987, la serie si chiude.
Nel campo dell’ avventura ed in quello della fantascienza, Brick
Bradford ci ha offerto alcune delle più interessanti ed avvincenti
storie a fumetti. Vent’anni fa un referendum fra i lettori di una
rivista specializzata indicò largamente al primo posto “Viaggio in una moneta” come la migliore avventura in assoluto pubblicata fin’allora in Italia.
Apro una parentesi per i lettori che non fossero addentro nel campo
dei fumetti (doppiamente benvenuti a questa rubrica). Ho parlato qui
sopra di striscie giornaliere e tavole domenicali; negli USA i fumetti
vengono pubblicati quasi esclusivamente sui giornali quotidiani che, dal
lunedì al sabato, pubblicano in bianco e nero le striscie di diversi
personaggi. Ogni striscia è composta da una a 4 figure ed il lettore
legge di giorno in giorno come si evolve la trama. L’autore sovente
presenta una situazione conclusa nella striscia, ma per le grandi
avventure bisogna proprio aspettare il giorno dopo per sapere se il
pugno dato è arrivato a destinazione od il bacio richiesto viene
concesso o ricusato. Queste sono le striscie giornaliere (SG). Alla
domenica si trova invece allegato al giornale un supplemento a colori
che contiene gli stessi personaggi della settimana più eventuali altri,
ma a piena tavola. Il bello della storia è che la storia (ripetizione
voluta ) è quasi sempre diversa da quella in corso durante la settimana.
Abbiamo così le tavole domenicali (TD). Diversamente, da noi, salvo
qualche eccezione, i fumetti hanno un loro giornale. Capita poi che un
editore acquisti i diritti di pubblicazione per le striscie giornaliere
ed un suo collega quelli per le tavole domenicali. Negli anni ‘30
succede poi che per distinguersi nella produzione si cambia il nome dei
personaggi, e il lettore non ci capisce più nulla. Ad esempio Cino e
Franco in versione Nerbini vengono chiamati Tim e Tom su Topolino, giornale che pubblica le tavole domenicali.
Brick Bradford è conosciuto con il suo vero nome quando L’Audace
pubblica negli anni ‘30 le sue tavole domenicali, ma su altre testate
prende altri nomi. Penso che Brick Bradford sia il personaggio al quale è
stato appioppato il maggior numero di nomi diversi.
Settebello, un settimanale umoristico degli anni ‘30 pubblica a
puntate la prima avventura giornaliera del nostro eroe chiamandolo
Bruno Arceri. Sui Tre Porcellini e su Topolino della
Mondadori gli appioppano il nome di Guido Ventura e gli fanno diventare
neri i biondi capelli per italianizzarlo. Per la Mondadori vive le sue
più belle avventure giornaliere da “Le isole sotto i ghiacci” a “Viaggio in una moneta”, a “La fortezza di Alamoot”,
storia edita nel 1938-1940 che per motivi allora incomprensibili fu
chiusa bruscamente rimandando il lettore ad altre avventure. I motivi
erano politici: il contenuto della storia e la sua provenienza dagli
Stati Uniti ne vietavano la prosecuzione: eravamo in guerra. Lessi
soltanto trent’anni dopo, in una edizione integrale per collezionisti,
come finiva l’avventura.
Nel 1944 in una versione ad album di “Nel mondo degli atomi”, alias “Viaggio in una moneta”,
il nostro eroe si chiama Guido Delani. Questa famosa storia ci narra le
peripezie di Brick Bradford nel mondo degli atomi. Il professor Kalla
Kopak trova il modo di rimpicciolire ed ingrandire all’estremo persone
ed oggetti. Costui, assieme a Brick, alla morosa di Brick, e ad un
viaggiatore clandestino che farà una brutta fine, parte per un viaggio
nell’infinitamente piccolo, in una moneta di rame da un centesimo a
bordo di un’enorme sfera munita di tutti gli aggeggi necessari alla
bisogna. La sfera si alza dai suoi appoggi, comincia a rimpicciolire
rapidamente, si avvicina alla moneta, vi si introduce. Uno degli
scienziati che assiste alla scena segue il tutto con il microscopio
finché è possibile. Poi tutti si avviano all’uscita del laboratorio per
chiuderlo. Ma l’ultimo della fila si blocca: dalla moneta sta già
riapparendo la sfera con i nostri eroi reduci dal lungo viaggio in altri
mondi abitati da strani esseri, buoni e cattivi, maschi e femmine, con e
senza ali. Tutti si erano scordati il vecchio Einstein e la sua legge
della relatività: nell’ infinitamente piccolo i tempi sono infinitamente
brevi. Così un’avventura che per i nostri eroi è durata dall’ 8
febbraio al 24 luglio 1937, nel nostro mondo è durata sì e no qualche
secondo.
Oltre al già citato Giorgio Ventura, abbiamo Antares, Marco Spada,
Bat Star: tutti nomi usati di volta in volta dai vari editori per
presentare le avventure di Brick in salsa diversa.
Il nostro eroe è stato anche plagiato. Nel 1949, nelle pagine interne de Il Giornalino, compare la storia intitolata “L’isola di Kura-Kura”
di un non meglio precisato U. Nava. Penso che la direzione del
periodico abbia accettato in buona fede il lavoro di questo signore; la
guerra è finita da poco, la conoscenza nel campo fumettistico non è
generalmente gran che, i disegni sono bellissimi, il testo per la verità
un po’ meno: ovvio che accettino di buon grado di pubblicare la storia.
Peccato che i disegni siano semplicemente un collage delle tavole
domenicali di Brick Bradford. Al nostro eroe, che compare con il nome di
Joan Herbert, hanno solo applicato un paio di baffetti.
Arriviamo finalmente alle edizioni integrali, cronologiche, per
collezionisti, quasi sempre non reperibili nei soliti circuiti librari o
nelle edicole e che si possono ordinare direttamente agli editori od
acquistarle nelle mostre-mercato specializzate. Sono delle magnifiche
edizioni che ci permettono finalmente di leggere le avventure di Brick
Bradford ed altri eroi dei fumetti in modo integrale e corretto. Anch’io
ne sono in possesso. Però il vecchio giornalino che si aspettava di
settimana in settimana all’edicola era tutt’un’altra cosa.